al via la raccolta firme per il referendum per l'areoporto

Al via la raccolta firme per l’aeroporto di Lugano

Aggiornamento del 15 gennaio 2020

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Al via la raccolta firme per l’aeroporto

Durante l’assemblea del partito socialista di Lugano tenutasi sabato scorso al Palazzo dei Congressi, c’è stato un voto unanime, con solo tre astenuti, per il lancio del referendum contro la decisione del Consiglio comunale di accettare il credito di 5,8 milioni di franchi per il rilancio e la ricapitalizzazione di Lugano Airport Sa.

Quindi una news sull’areoporto di Lugano è il via alla raccolta firme riguardo il futuro dell’aeroporto.

Le firme sono necessarie per il referendum

I socialisti adesso hanno tempo fino al 13 gennaio per raccogliere circa 3mila firme.

Queste firme sono necessarie per portare alle urne per un referendum i cittadini, che andrebbero a votare riguardo il credito per l’aeroporto votato dal Parlamento.

Tra tutte le novità riguardo l’areoporto di Lugano, si deve sapere che assieme a loro si sono schierati anche i Verdi, che sostengono anche il referendum cantonale guidato dal partito Mps.

Per questo referendum serviranno 7mila firme da raccogliere entro il 7 gennaio.

Se le firme ci fossero tutte, si farebbe poi il referendum popolare in primavera, sia a livello cantonale come comunale.

Marco Borradori, sindaco di Lugano e presidente del Cda di Lugano Airport, sostiene: “L’ideale sarebbe votare il prima possibile. È chiaro che un referendum comporta dei rischi ma c’è oggettivamente una certa urgenza di intervenire”.

Situazione economica dell’aeroporto

La situazione economica dell’aeroporto di Lugano Agno infatti è in perdita, dato che la compagnia aerea Swiss lo ha abbandonato.

“In attesa dell’eventuale votazione – dice Borradori – noi come Municipio non possiamo fare altro che aumentare la linea di credito e prolungare la postergazione del credito, come già spiegato in Consiglio comunale. Altrimenti la Lugano Airport Sa dovrebbe depositare i bilanci. Ma sarebbe una beffa dopo il sostegno ottenuto a livello cantonale e comunale”.

I cittadini, se andassero a votare, potrebbero però portare la società aeroportuale a essere obbligata a depositare i suoi bilanci, e questo poterebbe a complicare ancora più le cose.

“L’attuale concessione federale scade a fine 2026 – spiega ancora il sindaco -, noi come Città non potremmo semplicemente tirarci indietro. Gli aspetti giuridici sarebbero tutti da esplorare”. Un po’ come sta accadendo con la compagnia aerea Swiss, che si è ritirata da Agno nonostante una concessione tuttora vigente. “Con Swiss si andrà davanti a un tribunale – dice Borradori – saranno i giudici a chiarire la situazione”.

Per la Città di Lugano in questo modo sarebbe più difficile risolvere la situazione. “Sarebbe un campo tutto da esplorare – continua Borradori -, ma noi ci auguriamo di non doverlo esplorare. Ci auguriamo piuttosto di superare le difficoltà e finalmente di riuscire a sfruttare al meglio le potenzialità del nostro aeroporto”.

 

 

 

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