Anche in Svizzera si lavora per cercare soluzioni al riscaldamento globale e all’inquinamento.
Il Programma nazionale di ricerca “Economia sostenibile” (PNR 73) creato dal Fondo nazionale svizzero (FNS), ha presentato i suoi risultati.
Ben 210 esperti hanno studiato un modo per fare diventare maggiormente sostenibile l’economia svizzera.
Le proposte che sono nate sono state riassunte in un “libro bianco” da trasmettere ai politici per accelerare il processo di transizione ecologica.
I ricercatori suggeriscono delle iniziative volontarie assieme a incentivi a livello legislativo.
Settore alimentare
Ad esempio, è stato dimostrato che il passaggio nel settore alimentare da prodotti di origine animale a prodotti di origine vegetale diminuirebbe l’impatto ambientale di un 36%, e andrebbe anche a migliorare la salute, riducendo oltretutto la spesa.
Abitazioni più piccole ed efficienti
Per quanto riguarda l’edilizia si suggerisce di intraprendere costruzioni di abitazioni più efficienti e con spazi più ristretti.
Praticamente è consigliato di utilizzare energie rinnovabili e materiali come il legno, che vanno a incidere meno sull’ambiente.
Per quel che concerne le superfici abitative, serve un cambio di mentalità per ritornare a vivere in spazi più piccoli.
Inoltre vanno promossi edifici che si possono adattare a situazioni individuali, come all’età o anche a handicap fisici.
Economia circolare
Altri vari progetti hanno toccati vari ambiti, tra cui la finanza, l’agricoltura, gli ecosistemi forestali, la mobilità, le catene di approvvigionamento, poi la governance e l’economia circolare.
Karolin Frankenberger dell’Università di San Gallo su questa ultima voce afferma: «Oggi a livello mondiale solo l’8,6% di tutte le risorse è riutilizzato. Il resto viene gettato via»,
Frankenberger ha detto che però in Svizzera siamo già sulla buona strada e ha citato un progetto per cui le lavatrici vengono affittate. «In questo modo, alcune parti possono essere nuovamente usate», ha dichiarato.