Turismo svizzero minacciato dalla crisi

Turismo svizzero invernale minacciato dalla crisi

Turismo invernale e penuria energetica

Quest’anno, terminata per così dire la minaccia coronavirus, è scattata quella della penuria energetica, con l’aumento dei prezzi dell’energia e rischio di black out.

“La sfida principale è rappresentata dai prezzi dell’energia, che rappresentano un enorme grattacapo per tutti i fornitori di servizi che già operano con margini molto ridotti”, ha detto Véronique Kanel, la portavoce di Svizzera Turismo.

Per quel che riguarda il turismo della Svizzera, la crisi energetica pesa sul bilancio, dato che circa il 70% degli hotel di montagna consuma grandi quantità di elettricità, di gas e derivati del petrolio. Nel 2021 i costi per l’energia era al 3% dei costi di gestione di un albergo. quest’anno sono saliti al 5%.

Quindi molti proprietari di hotel devono affrontare difficoltà finanziare, e anche inevitabilmente aumentare i prezzi.

Aumento dei prezzi degli hotel

In Svizzera tre quarti degli hotel hanno dovuto aumentare i propri prezzi per quest’inverno per far fronte alala crisi e ben uno su dieci prevede che aumenterà i prezzi del 10%.

Oltre ai costi di gas e elettricità, anche i costi per generi alimentari e i costi aggiuntivi per trovare personale alberghiero qualificato sono determinanti, dato che oggi c’è forte carenza in questo settore.

Chi gestisce un albergo ha pensato a delle strategie per risparmiare energia, ad esempio installare illuminazione a basso consumo e abbassare il riscaldamento.

“La stagione è iniziata bene in termini di vendite di skipass e di frequentazione nelle stazioni sciistiche già aperte”, afferma il direttore di Funivie Svizzere, Berno Stoffel.

Rincari sugli impianti di risalita

Per quanto riguarda gli impianti di risalita, anche qui ci sono stati dei rincari.

Per far fronte al caro prezzi sono anche nate alcune idee per risparmiare, applicate in Vallese, a Verbier e Saas-Fee, ovvero ridurre della velocità degli impianti di risalita, gli orari in cui sono in funzione e abbassare della temperatura negli edifici e anche negli impianti chiusi.

Funivie Svizzere ha previsto anche che i prezzi per gli skipass aumenteranno del 3% quest’anno.

Un grande costo è anche il cannone spara neve, molto usato quest’anno data la penuria di neve vera. Acquistarne uno costa circa 50’000 franchi, a cui si devono aggiungere i costi delle tubature per l’acqua e l’aria da costruire sottoterra, e di elettricità per farlo funzionare.

Inoltre si deve sapere che un metro cubo di neve artificiale costa attualmente tra 5 e 8 otto franchi.

Chi gestisce gli impianti sciistici comunque può stare tranquillo perchè si dovranno chiudere solo in caso di una severa carenza di elettricità, secondo quanto detto da Guy Parmelin, l ministro dell’economia svizzera.

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