Tensioni finanziarie e rincari
Il caso della Credit suisse in Svizzera e di alcune banche degli Stati Uniti ha creato tensioni a livello finanziario, sfociate nei giorni scorsi in particolare verso Deutsche Bank e altri istituti di credito.
Tutto ciò, secondo alcuni analisti finanziari dovrebbe portare al fermo dei rialzi dei tassi, in particolare perchè alle banche che hanno molte obbligazioni con tassi più bassi, e registrano delle perdite su questi titoli non conviene certo averli al rialzo; inoltre il clima generale può migliorare se si pone uno stop ai rialzi, non solo per quelle banche in difficoltà ma per tutte, dato che costo del denaro per attività e investimenti non salirà.
Da molte parti inoltre si sta chiedendo alle Banche centrali di ridurre o fermare i rialzi dei tassi di interesse.
Alzare i tassi contro l’inflazione infatti serve a poco e può portare addirittura ad una recessione internazionale o a una crisi di tutto il settore bancario.
Anche se le maggiori banche centrali sono arrivate in ritardo nella loro lotta ai rincari, l’inflazione elevata e persistente crea incertezze e colpisce sia i consumatori che gli investimenti.
Nelle maggiori aree economiche mondali oggi il rincaro è sceso rispetto all’anno scorso, ma resta sopra la soglia massima (valutata sul 2% medio annuo).
Tassi ipotecari
I tassi di riferimento sono stati alzati, tuttavia rimane ancora alto lo scarto tra il rincaro dei tassi e l’inflazione.
Ad esempio per la Svizzera risulta il rincaro al 3,4% e l’inflazione all’1,5%.
Anche se non si devono alzare troppo i tassi, l’inflazione deve scendere ancora, anche se gradualmente.
Per USA e Svizzera questo lavoro è a buon punto, mentre nell’Eurozona e Regno Unito manca ancora molto al raggiungimento di tale obiettivo.
Previsioni per il prossimo anno
L’obiezione principale è che il rialzo dei tassi faccia andare verso la recessione.
Le previsioni indicano per quest’anno un continuo rallentamento, e per l’anno prossimo una contenuta ripresa dell’economia. nei mesi a venire si vedrà come andrà davvero la cosa.
Tuttavia l’esperienza insegna che è più probabile finire in recessione se l’inflazione rimane elevata a lungo.