Estensione della legge Covid

Il comitato svizzero “Misure no” ha presentato il 4 aprile scorso 59’211 firme contro la modifica della legge Covid-19 del 16 dicembre 2022.

Opposizione al certificato covid

Tale comitato è composto dai movimenti di cittadini Mass-Voll e Amici della Costituzione, senza schieramento politico che durante la pandemia si sono opposti alla politica del Consiglio federale sopratutto per quanto riguarda il certificato Covid-19.

A giugno 2021, l’elettorato ad un primo referendum aveva accettato questa legge con il 60,2% dei voti,  e a novembre 2021 il “sì” ha raggiunto il 62%.

Oggi sembra quasi dimenticato tutto il periodo pandemico, tuttavia il Parlamento a dicembre scorso aveva deciso di prorogare la legge Covid fino a giugno 2024.

Ecco che questo prossimo referendum va a decidere per estendere o meno tale proroga, che riguarda soprattutto il certificato Covid, l’app di tracciamento dei contatti, le normative per le persone vulnerabili, e le disposizioni per stranieri e frontalieri che entrano in Svizzera, oltre a importare e utilizzare farmaci contro forme gravi di Covid-19.

 Estensione della legge Covid

L’estensione della legge Covid è una base giuridica per riproporre le misure che sono state già collaudate in caso arrivasse una nuova ondata di pandemia.

In questo modo infatti le autorità potrebbero agire più rapidamente.

Inoltre il certificato Covid o l’app di tracciamento potrebbero restare compatibili a livello internazionale per permettere una certa libertà di viaggio, se alcuni Paesi li dovessero reintrodurre.

Il comitato referendario invece ritiene che non serva tale estensione dato che la pandemia è finita.

Poi non dovrebbe esserci un altro certificato Covid, dato che il pass sanitario è discriminatorio e anche inutile per realizzare una “società a due livelli”  , e che tale legge sia antidemocratica e dia troppo potere al Consiglio federale.

Se il popolo al referendum la respingerà, tutte le disposizioni relative saranno abrogate da metà dicembre 2023.

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