Popolazione mondiale
Oggi siamo arrivati sulla terra ad essere 8 miliardi di persone, con una crescita esponenziale della popolazione mondiale da 50 anni a questa parte.
Tale crescita è favorita dall’industrializzazione e dal conseguente sviluppo socioeconomico e secondo gli studiosi potrebbe arrivare nel 2050 a 10 miliardi.
Aumentano anche le emissioni di CO2 e altri gas, con un nuovo nefasto primato. Entrambe le curve hanno avuto evoluzione simile, anche se dall’inizio del 1900 le emissioni sono cresciute di più rispetto al numero di abitanti.
Sembra che non vadano proprio di pari passo quindi, e che l’aumento della popolazione non voglia dire per forza aumento di gas serra.
Emissioni maggiori nei paesi ricchi
Infatti da uno studio sembra che le emissioni individuali siano maggiori nei Paesi con reddito pro capite più alto quindi nei paesi ricchi. Questo perchè il Pil è legato alla produzione e le economie dipendenti dalle energie fossili generano molte emissioni nella loro produzione.
Oltre a ciò le persone più ricche effettuano più acquisti e richiedono più servizi che emettono più CO2.
Ecco che allora non è l’aumento della popolazione a produrre più Co2, bensì è l’aumento della ricchezza pro capite.
Infatti basti pensare che il 10% della popolazione mondiale, ovvero i paesi più ricchi, emette quasi la metà delle emissioni totali, mentre il 50% che è la parte più povera, produce solo circa il 12% delle emissioni totali di Co2.
Puntare su risorse alternative
Si deve quindi puntare su risorse alternative alle energie fossili per uscire da questo tunnel, e produzioni che siano maggiormente rispettose dell’ambiente e della salute umana.
La capacità di migliorare questa situazione dipenderà quindi dal grado di tecnologia utilizzata e dalla volontà dei governi in tutto il mondo di investire in energie alternative e proporre modalità di vita che contrastino il cambiamento climatico in atto.
Aumentano le prove di una connessione sempre più logora tra crescita economica e maggiori emissioni di carbonio, un primo passo necessario – di fatto – a tagli drastici di CO2.