Riduzione dei premi cassa malati
Con il lockdown e la diffusione del coronavirus, nei mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno c’è stato negli ospedali e cliniche il divieto di fare esami e interventi chirurgici non urgenti, oltre che le indicazioni di non recarsi dal medico se non in caso di necessità.
Quindi vi è stato anche di conseguenza un calo di richiesta di prestazioni mediche e un accumulo di prestazioni e cure arretrate. Per questo il coronavirus non ha causato un aumento di
costi sanitari. Quindi si può presupporre anche una
riduzione dei premi della cassa malati.
Diminuzione del reddito
Si sa inoltre che più di 2 milioni di lavoratori in Svizzera hanno avuto una
diminuzione del reddito anche fino al 30 %, per il lavoro ridotto o per la disoccupazione.
Per questo motivo, le assicurazioni dovrebbero limitare l’aumento dei premi della cassa malati.
Il coronavirus, anche in caso vi fosse una seconda ondata, non provocherà infatti una esplosione dei costi della cassa malati, questo perchè i pazienti che arrivano negli ospedali affetti da coronavirus, sono trattati in regime stazionario e i costi sono ripartiti tra i cantoni e le casse malati, rispettivamente per un 55 % e un 45 %.
Le prestazioni mediche sono finanziate ai sensi della Legge federale dell’assicurazione malattia.
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