La commissione economia e tributi del Nazionale (CET-N) chiede misure meno strette al Consiglio
In attesa della conferenza di domani del Consiglio federale, la commissione economia e tributi del Nazionale (CET-N) ha fatto richiesta all’esecutivo di semplificare e accelerare gli aiuti che vengono dati alle imprese che sono in difficoltà causa coronavirus. La commissione è inoltre contraria all’obbligatorietà del telelavoro e a chiudere i negozi.
La CET-N ha chiesto infatti all’esecutivo in una lettera di sollecitare i Cantoni perchè possano semplificare i provvedimenti per i casi di rigore e inoltre perchè ci siano requisiti più semplici per accedere al sostegno.
Il tutto senza lungaggini burocratiche.
Ordinanza sui casi di rigore
La CET-N inoltre chiede che il Consiglio adegui riguardo l’ordinanza sui casi di rigore, sopratutto che le imprese con elevati costi fissi non coperti possano derogare al 60% del fatturato medio per accedere ai provvedimenti.
Chiede inoltre che i contributi non rimborsabili del fatturato medio degli ultimi due anni arrivino al 30%, e non solo al 10%.
La CET-N vorrebbe poi che non fosse imposto il telelavoro obbligatorio, ma applicato solo in funzione “dell’effettiva situazione epidemiologica e non come misura precauzionale”.
Respinge anche la chiusura dei negozi che non vendono beni di prima necessità.
Si è anche pronunciata contro la regola che vede al massimo due nuclei familiari per incontri privati e contro ulteriori provvedimenti a lavoro, in particolare contro l’obbligo generalizzato della mascherina portata all’interno.
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