La crisi economica
In questo 2021 la pandemia, le misure restrittive conseguenti hanno alimentato la crisi economica.
Oggi pesa sul trasporto globale e sulla logistica, e ha portato ad accrescere i costi delle materie prime: petrolio, gas, metalli, carbone, legname e prodotti agricoli e alimentari.
Quindi sulla nostra spesa potremmo trovare costi in rialzo per tanti prodotti, a partire dal caffè.
Materie prime e costi al rialzo
Le materie prime tuttavia sono soggette da tempo a costi al rialzo per vari motivi.
Per prima cosa come conseguenza dell’aumento dei prezzi di gas, di carbone e petrolio, che incidono sul costo del trasporto.
Poi in secondo luogo dipende spesso dallo squilibrio tra domanda e offerta come succede per legno e carta (che hanno subito un aumento di +7.4%) e degli energetici (con +5.8%).
Questo porta a notevoli aumenti di prezzo.
Altri prodotti che hanno subito un rincaro sono in ordine: prodotti ferrosi (+70%), chimici organici (+52%), non ferrosi (+38%), legno e carte (+35%), fibre tessili (+32.3%).
Ancora plastiche e elastomeri (+28%), alimentari (+23.3%), chimica per l’industria (+21.5%) e prodotti chimici inorganici (+15.2%).
L’unico settore che non ha subito rialzo è quello dei preziosi.
Richieste post pandemia
Le richieste post pandemia sono cresciute a livello internazionale per quel che riguarda ad esempio materiali plastici o acciaio.
In particolare per il settore automobilistico e costruttivo, a fronte però di una chiusura di molti alti forni dovuta alla crisi.
Ecco che allora i prezzi dell’acciaio salgono. La Cina, che normalmente esportava acciaio, ora è un’importatrice.