Cosa cambierà con la fase 3
Il 6 giugno sono previste nuove riaperture per la fase 3 di allentamenti post coronavirus in Svizzera.
Ecco cosa cambierà con la fase 3.
Riaprono i campi estivi di vacanze per bambini e adolescenti e strutture diurne per le ferie scolastiche.
Dal 6 giugno saranno nuovamente consentiti, a patto che ci sia un piano di protezione adeguato per i bambini e gli operatori e che i bambini possano trascorrare le giornate nel limite del possibile in gruppi sempre stabili come composizione.
Per quel che riguarda i campi vacanza, ci potranno essere al massimo 300 persone e gli organizzatori terranno un elenco delle presenze.
Riaperture diverse
Tra le altre cose il prossimo 6 giugno riapriranno anche gli impianti di risalita, le strutture turistiche e ricreative come parchi avventura, i centri benessere, i giardini zoologici e botanici, le piscine, i lidi e i campeggi.
Sempre dal 6 giugno saranno consentite anche quelle attività in locali erotici.
I ristoranti e grotti
Per quel che concerne le strutture di ristorazione, ristoranti e grotti, verrà eliminato il divieto di accogliere gruppi con più di quattro persone e saranno permesse di nuovo attività come gioco del biliardo o musica dal vivo.
Per ogni gruppo di più di quattro persone però le strutture dovranno prendere i dati di contatto almeno di un suo componente.
Le ordinazioni però dovranno essere consumate solo da seduti e i locali dovranno chiudere obbligatoriamente entro mezzanotte, come pure discoteche e locali notturni.
Queste ultime strutture dovranno tenere un elenco delle presenze e non ci potranno essere più di 300 ingressi a sera.
Insegnamento presenziale nelle scuole
Dal 6 giugno nelle scuole medie superiori, professionali e universitarie sarà consentito di nuovo l’insegnamento in presenza.
I Cantoni e gli istituti di formazione tuttavia saranno liberi di impostare questa presenza come preferiranno e potranno anche continuare con delle lezioni a distanza.
Il telelavoro
Molte aziende hanno portato proficue esperienze di telelavoro e adesso possono decidere autonomamente riguardo o meno il ritorno a lavoro dei dipendenti.
Il Consiglio federale raccomanda ancora, dove possibile, di ricorrere però al telelavoro. Il datore di lavoro è ancora tenuto a far lavorare da casa i dipendenti che sono a rischio. Se la presenza di un dipendente al lavoro è indispensabile, deve in ogni caso proteggerlo adeguando nel modo corretto i vari processi di lavoro o la sua postazione.
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