Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina
Oggi inizia la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Lugano, a cui il presidente elvetico Cassis ha invitato 41 Paesi e 19 organizzazioni internazionali, come la Banca mondiale e anche le Nazioni unite.
Il presidente svizzero ha invitato persone “di livello ministeriale, cioè ministri, primi ministri o presidenti”.
Sembra che potrebbero partecipare anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Primo Ministro Denys Shmyhal, in modo fisico o virtuale, secondo Cassis, che ha invitato anche il primo ministro britannico Boris Johnson, e il Presidente francese Emmanuel Macron.
Cassis afferma che: “Le sfide della ricostruzione sono enormi”.
La Svizzera agisce in un campo che l’unione Europea rivendica, infatti al forum di Davos la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva confermato che la protagonista della ricostruzione era l’UE, con le parole:”L’Unione europea ha un interesse strategico ad assumere un ruolo guida nella ricostruzione dell’Ucraina”.
Relazioni tese tra Svizzera e Ue
Tale conferenza quindi potrebbe compromettere le relazioni già tese tra Svizzera e Unione europea.
Cassis crede che il progetto svizzero segni”l’inizio di un piano di ricostruzione per l’Ucraina” anche se non è chiaro quanto tale progetto sia in linea con il piano UE.
Infatti anche la Commissione europea è impegnata in questo momento in un progetto di ricostruzione per l’Ucraina, assieme al governo ucraino.
Secondo l’UE, dovrebbero essere coinvolte anche altre istituzioni come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, che anche Cassis ha probabilmente invitato a Lugano.
Lugano blindata
Nel frattempo la città di Lugano si prepara all’evento, e tutto il centro della città di Lugano è blindato.
Ieri intanto è atterrato all’areporto di Agno il primo ministro ucraino Denys Smihal per partecipare alla conferenza, mentre Zelensky dovrebbe in questa occasione tenere un discorso in videoconferenza.
La presidente europea Ursula Von der Leyen e dei capi di Governo – come quelli di Repubblica Ceca, di Lituania e di Polonia – dovrebbero arrivare. Altri invieranno i viceministri o i segretari di Stato.
Intanto la polizia e l’esercito stanno presidiando la città di Lugano, per tenere sotto controlli eventuali disordini.
Il Comitato contro la guerra in Ucraina ha organizzato una manifestazione di protesta per questo pomeriggio in piazza Dante a Lugano con lo slogan: «Per la ricostruzione di un’Ucraina democratica, indipendente, pluralista e sociale».
Il movimento contesta ai partecipanti alla conferenza di cercare con questo incontro solamente delle «nuove occasioni per investire e fare profitti. Le enormi ricchezze dell’Ucraina, come le sue materie prime e le sue terre particolarmente fertili, non sono estranee a questo interesse. L’occasione data dalla guerra in corso e dalla ricostruzione, che prima o poi avverrà, hanno dato un’accelerazione a questi appetiti».