Conferenza stampa e primi allentamenti delle misure
L’altro ieri le autorità del nostro Cantone hanno indetto una conferenza per fare il punto sulla situazione coronavirus.
Questa si è incentrata sopratutto sulla questione del lavoro e della riapertura delle aziende.
Da ieri infatti alcune aziende e liberi professionisti hanno potuto ricominciare la loro attività, seppure ancora in maniera ridotta e con le dovute accortezze di igiene e sociali.
Matteo Cocchi, il Capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta, ha ricordato che le aziende che riaprono devono usare le correte misure di distanza sociale e igieniche, ovvero i dipendenti devono utilizzare guanti e mascherine.
Ricorda ancora Cocchi: “Richiamo i datori di lavoro che i loro dipendenti possano rispettare tutti le norme igieniche e di sicurezza. I controllo verranno effettuati da una squadra della Polizia cantonali insieme alla SUVA. Non ci aspettiamo un aumento vertiginoso delle infrazioni”.
L’ambito del lavoro
Si è parlato poi di sviluppi nell’ambito del lavoro in Ticino con Claudia Sassi, il Capo della Sezione del lavoro (DFE). Si è affrontato anche il tema dell’indennità per gli indipendenti, ancora il lavoro ridotto e la situazione della disoccupazione al momento attuale.
In Ticino la spesa per affrontare questa situazione è di 350 milioni di franchi al mese. Afferma Sassi: “L’assicurazione contro la disoccupazione si finanzia da fondo federale. La Confederazione dovrà fare le sue considerazioni in merito a ciò”.
Per quel che riguarda la disoccupazione in futuro, dice ancora: “Qui siamo nell’ambito delle ipotesi. La SECO prevede il 7%, circa il raddoppio delle persone che attualmente registriamo nei nostri uffici, circa 12 mila disoccupati e 20 mila persone in cerca di impiego”. Sergio Montorfani, il Direttore Istituto delle assicurazioni sociali (DSS), continua : “Il sistema sociale funziona e si adeguerà ai bisogni necessari”.
Per quel che riguarda alter misure per i lavoratori indipendenti, Montorfani dice: “Oltre a tutte le risposte odierne siamo consapevoli della problematica, anche per le aziende. Aspettiamo risposte dalla Confederazione”.