Numero di frontalieri italiani in svizzera
Il Ticino, ovvero il Cantone della Svizzera italiana, è quello che riceve ogni giorno un gran numero di frontalieri italiani che vengono a lavorare li.
Ma quanti sono oggi i frontalieri italiani in Svizzera?
Dopo un leggero calo del 2018, il numero di frontalieri in Svizzera è aumentato quest’anno, e soprattutto in Ticino.
Il numero frontalieri italiani in svizzera, e specificatamente nel canton Ticino, si attesta oggi infatti sulle 63’869 unità con una crescita quest’anno del +2,9%.
Complessivamente in tutta la Svizzera lavorano circa 72’297 frontalieri italiani.
Tassazione frontalieri italiani in svizzera
Per quel che riguarda la tassazione per i frontalieri italiani in svizzera, i lavoratori sono già tassati alla fonte e anche vengono calcolate le eventuali deduzioni forfettarie che sono uguali per tutti (riguardo figli a carico, buoni pasti e rimborso spese per il tragitto casa-lavoro e viceversa).
Alcune categorie di persone possono chiedere la tassazione correttiva con cui si ha diritto a delle detrazioni fiscali che sono previste dalla legislazione svizzera, e si tratta di stranieri che lavorano in Svizzera producendo almeno il 90% del reddito familiare in Svizzera e che non abbiamo case o altri immobili di proprietà.
Dato che però queste detrazioni sono già inserite alla fonte, spesso potrebbero essere anche superiori a quelle richieste, facendo diventare quindi inutile tutta procedura per la richiesta.
Accordo Italia svizzera frontalieri
Tra l’Italia e la Svizzera vigono degli accordi per quanto riguarda i lavoratori frontalieri.
Un primo accordo fu firmato nel 1974, e stabilisce che lo stipendio di un lavoratore frontaliere sia imponibile solo nello stato dove lavora.
Di conseguenza i lavoratori dei Comuni di frontiera (a 20 km in linea d’aria dal confine) che lavorino in Svizzera sono soggetti a pagare le tasse solo in Svizzera. A favore dell’Italia gli accordi prevedevano che i cantoni dei Grigioni, Ticino e Vallese, dove ci sono lavoratori frontalieri che sono residenti in Italia, devono versare a beneficio dei comuni di confine in Italia, una parte del gettito fiscale come compensazione delle spese che erano sostenute dai frontalieri stessi, i cosiddetto ristorno.
Sul tema dei ristorni ci sono sempre state controversie tra i due paesi, ma ancora non si è giunti a una decisione definitiva.
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