Conseguenza del coronavirus sugli affitti

Conseguenza del coronavirus sugli affitti

Coronavirus e diminuzione delle richieste di affitto

L’epidemia di coronavirus ha portato anche in Svizzera a una diminuzione delle richieste di affitto locativo, e si possono notare i primi segni di un rallentamento del mercato immobiliare.

Basti pensare che i canoni d’affitto di nuovi alloggi o nuovamente affittati in aprile sono scesi dello 0,7% rispetto al mese di marzo (in Ticino dello -1,2%) e di un 1,2% in rapporto allo stesso mese ma del 2019. Il prezzo di vendita delle abitazioni invece è rimasto stabile in un confronto mensile.

Questa epidemia ha fatto anche perdere il lavoro o ha diminuito le entrate di molta gente, per cui il Governo ha prolungato il termine di diffida in caso di mancato pagamento degli affitti.

«Sono soprattutto due i motivi che spingono gli inquilini a non cambiare casa: da una parte l’insicurezza che regna a causa del Covid-19, dall’altra i timori per la prossima recessione dell’economia», spiega Martin Waeber, direttore di ImmoScout24, un’ azienda del settore che assieme alla società di consulenza IAZI, ha calcolato l’indice Swiss Real Estate Offer Index.

Aumento di case sfitte

Secondo l’esperto in questo momento in cui le possibilità di ingresso in Svizzera sono limitate, questo porterà ad un aumento di case sfitte.

Il calo della domanda però potrebbe essere compensato da un rallentamento nella costruzione degli alloggi e da una diminuzione dell’offerta.

Differenze tra zone

Le differenze tra zone sono molto ampie. A sud delle Alpi si nota maggiormente la differenza a livello mensile, e anche nella zona del Lemano (-0,9%) e della Svizzera centrale (-0,9%).

La flessione invece è quasi stabile a Zurigo (-0,2%), e la Svizzera orientale (+0,9%) presenta invece un aumento della richiesta di affitti.

Per le abitazioni in proprietà, i prezzi nel confronto con marzo sono praticamente uguali: sia assiste a uno +0,2% per gli appartamenti e a un -0,2% per le case unifamiliari.

Un confronto su 12 mesi vede un aumento dello +3,8% e del +1,3%, a prova che molta gente tiene ancora a possedere un’abitazione di proprietà.

 

 

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