Le votazioni federali
Ieri in Svizzera ci sono state le votazioni federali.
I temi in ballo erano la legge sull’eID, il divieto del burqa in pubblico, l’accordo di libero scambio con l’Indonesia.
La legge sull’eID
Per quel che riguarda il parere sull’identificazione elettronica, più del 64% dei votanti ieri ha detto no.
La legge sull’identità elettronica quindi è stata respinta. Il “no” ha prevalso in tutti i Cantoni e anche tra più del 64% di chi ha diritto al voto. Solo in Canton Ticino c’è stata una minore differenza tra i “sì” e i “no” che tuttavia sono risultati sempre in maggioranza.
I sindacati hanno letto questo no all’identità elettronica come segno che il popolo non vuole che la sovranità dei dati sia privatizzata.
Divieto di burqa nei luoghi pubblici
L’accettazione dell’iniziativa anti-burqa per il comitato d’iniziativa è “un chiaro segnale” in favore della libertà religiosa. “Il popolo elvetico ha voluto confermare il modello democratico basato sui valori ebraico-cristiani (…) che fa il successo della Svizzera da 700 anni”, ha detto Yohan Ziehli, membro del comitato che ha lanciato l’iniziativa.
Walter Wobmann, presidente del Comitato Egerkingen ha affermato; “Si è trattato di una saggia decisione del popolo svizzero”.
Accordo di libero scambio con l’Indonesia
Un altro voto sul piatto era l’accordo di libero scambio con l’Indonesia.
E’ stato approvato con il 51,6% dei voti, ed è stato fortemente osteggiato sopratutto nella Svizzera francese.
Monika Rühl, presidente dell’organizzazione per gli interessi dell’economia svizzera ha ammesso che occorre in ogni caso ascoltare le preoccupazioni della popolazione verso l’ambiente e per i diritti umani.
Anche il consigliere dell’Alleanza del Centro Fabio Regazzi, afferma che in futuro si dovrà “fare più attenzione ed essere più sensibili” alle questioni ambientali e di lavoro.