Coronavirus anche in banca

Coronavirus anche in banca

Coronavirus anche nelle banche

Come in tanti altri settori, anche nel settore bancario ci sono state persone contagiate dal Coronavirus, e UBS Ticino è tra le prime ad aver adottato disposizioni in vigore dal 24 febbraio scorso, atte a limitare la propagazione di tale virus fra i suoi dipendenti.

E ora è presa di esempio per tutta la UBS della Svizzera.

Il direttore di Ubs Ticino, Luca Pedrotti ha spiegato che “si sta affrontando una situazione particolare mai vista prima.”

Così come le Banche, anche tante altre aziende stanno prendendo delle misure preventive contro il diffondersi del coronavirus nei luoghi di lavoro.

Per i dipendenti auto-quarantena e home-working

“In tutto – dice ancora Pedrotti – questa settimana abbiamo messo 200 persone in quarantena volontaria su 750 dipendenti in Ticino, circa il 30% degli effettivi, questo perché hanno avuto contatti con casi a rischio o perché hanno soggiornato o soggiornano in Italia. Purtroppo, abbiamo segnalato anche due dipendenti positivi al test da coronavirus.”

Anche Credit Suisse ha messo in atto delle misure simili come “l’auto-quarantena, il lavoro da casa, nuove linee guida per gli spostamenti, la divisione locale dei team in diverse sedi di lavoro per ridurre il rischio di infezione e maggiori norme igieniche e di pulizia presso le nostre sedi.” spiega Gabriela Cotti Musio, la portavoce di Credit Suisse della Svizzera italiana.

Anche banche più piccole hanno già adottato delle misure precauzionali per cui sembra che sui 6000 lavoratori nel settore bancario in Ticino sarebbero mille quelli cjhe sono in auto quarantena o che stanno lavorando da casa.

“Da noi ad esempio – dice Pedrotti – lunedì prossimo ridistribuiremo il personale sulle nostre 18 filiali nel territorio. E inoltre certe unità operative al fronte cominceranno a fare home-office dal 30% al 50% del personale del team e gireranno a rotazione ogni settimana. Questo ci permetterà di evitare i contatti tra collaboratori.”

Sicuramnte questo avrà un importante impatto economico su tutti i settori, ma “per ora – spiega il direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese, Franco Citterio – non ci sono rivendicazioni speciali, ci ritroviamo in quello che l’economia in generale sta chiedendo allo Stato. Quindi di poter avere semmai aiuti e investimenti. Il lavoro ridotto per noi non è una priorità, ma alla lunga potrebbe essere un’esigenza. A rischio inoltre ci sono gli eventi e le lezioni organizzate dalla ABT”.

 

 

 

 

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